“Umore” è il progetto di interior design di una vecchia creperia, sita nei bassi di un edificio storico della piazza principale di Marina di Ragusa, e la sua riconversione in un moderno cocktail bar.
Nonostante la posizione sicuramente favorevole a questo tipo di attività, il progetto si è dovuto confrontare con le difficoltà legate alla ridotta dimensione degli spazi interni e alla connessione del locale con la piazza pubblica.
Infatti la geometria del palazzo, caratterizzato da un portico costituito da tre archi disallineati rispetto al prospetto interno, rende l’attività poco visibile ai passanti.
Il progetto si risolve con l’innesto di un unico elemento multifunzionale: un tunnel di collegamento composto da archi in ferro che avanza dal portico fino all’ingresso del bar regalando al locale un inaspettato affaccio sulla piazza e una conseguente nuova percezione.
La struttura irrompe successivamente all’interno attraversando l’ambiente voltato terminando la sua corsa sulla parete di fondo.
Lo specchio incastonato all’interno dell’ultimo arco genera una nuova dimensione virtuale che riflette il tunnel stesso, gli oggetti, le luci, i colori e lo spazio che raddoppiandosi si amplifica.
Oltre a contenere il bancone e le componenti funzionali all’area di lavoro e di somministrazione, il tunnel accoglie al suo interno tutti gli elementi tecnici del locale come i corpi illuminanti e le macchine termiche.
I profili e i controventi in ferro sono stati pitturati di nero, mentre le mensole del banco e del retro‐banco sono state laccate in ottone. Con lo stesso materiale è stata trattata la maglia metallica che avvolge gli archi della struttura esterna e una porzione di quella interna.
Il bancone è realizzato in corian color ottanio mentre il pavimento in resina poliuretanica è di color verde oliva.
Il progetto affida l’unico elemento decorativo all’opera pittorica dell’artista Giovanni Robustelli.
Reinterpretando un antico affresco l’opera avvolge l’ambiente voltato con una varietà di tinte che si miscelano in un cocktail di emozioni e rivelano celate figure naturali.
La sapiente sfumatura e diluizione dei colori eseguita dall’artista, consente all’opera di non imporsi in maniera prorompente, ma di trovarsi in armonia con tutti gli elementi architettonici già descritti.
Il progetto del bar si completa con il dehors sulla piazza che riprende i caratteri del tunnel di collegamento e li ripropone adattandoli alle esigenze dettate dalle condizioni esterne.
Il risultato è quello di un’architettura leggera e temporanea realizzata con una struttura in ferro sormontata da un telone che può essere facilmente chiusa e spostata, condizione necessaria per occupare il suolo pubblico.