Il progetto prevede il recupero del piano terra della casa patronale di un casale di fine Ottocento sito nel Val di Noto, tra Ragusa e Catania, in una zona disegnata da distesi declivi collinari e poderi agricoli. L’intera proprietà conta inoltre di circa 800 metri quadrati tra stalle, porcilaie, ricoveri degli attrezzi, corpi aggiunti in seguito e attualmente chiusi, che potrebbero diventare presto una struttura ricettiva. Il progetto si basa sul dualismo tra contemporaneità e tradizione; il fascino antico della proprietà è stato rinfrescato con soluzioni che ne hanno radicalmente attualizzato gli spazi nelle funzioni e nell’immagine. In origine il casale era organizzato con un ingresso al piano terra segnato dalle scale centrali che conducevano al piano nobile e ai lati di questo si sviluppavano due stalle separate. Misurandosi con una pianta rigida e poco malleabile, costruita con muri spessi 80 centimetri e scandita da una teoria di volte a botte e archi di passaggio, è stato ricavato un varco nel sottoscala, sfondando e rendendo comunicanti le due stalle che sono state riconvertite nell' alloggio del proprietario. E’ stata creata una circolazione continua intorno al corpo-scale, assunto poi come schema-guida di un percorso che conduce nelle zone via via più intime della casa. Una sorta di asse visivo centrale che si snoda ininterrotto tra gli ambienti, dal living alla zona cucina-pranzo-studio per poi proseguire fino alla zona lettura-disimpegno, e da lì alla camera da letto e al bagno che si apre di nuovo sul cortile; i materiali restano gli stessi, ma le atmosfere cambiano passo dopo passo, stanza dopo stanza. Il disegno dei pavimenti, una texture decorativa realizzata con pastine di cemento monocromati, cambia colore da un ambiente all’altro, dal bianco al verde al nero, aiutando a orientarsi nei passaggi. Questo "tappeto pixelato" crea un effetto sorpresa nel momento in cui si passa da un ambiente all'altro così come lo fanno le soglie trasversali in pietra pece. Per il resto, tutte le coperture a volta e le porzioni parietali preesistenti in pietra calcarea dura sono state restaurate e lasciate a vista, mentre le pareti più deteriorate sono state risanate e finite con intonaco a base di calce. L'obiettivo è stato quello di fare di questo layout semplice ed essenziale, ritmato da compenetrazioni e concatenazioni lineari e curve, un paesaggio a tutto tondo dove le soluzioni d’arredo e il design hanno l’importante compito di rinsaldare la coerenza dell’architettura e la sua matericità rustica interpretandone la filosofia. Soprattutto gli armadi contenitori e tecnici, disegnati su misura, assecondano le geometrie curvilinee degli archi amplificandone la forza.
sito: ragusa
intervento: ristrutturazione
progettista: giuseppe gurrieri
committente: privato
realizzazione: 2018
foto: alberto ferrero